Pro Recco-Brescia non è ancora finita. Oggi il d.s. dei lombardi Piero Borelli se l’è presa con il fallo fischiato a favore di Francesco Di Fulvio da cui è scaturito l’alzo e tiro della vittoria per i liguri: “L’azione di Di Fulvio era viziata da un fallo di scivolamento“, ha dichiarato Borelli a Waterpolo People. La Pro Recco ha voluto rispondere con Ratko Rudic, che ha anche replicato ai commenti di Sandro Bovo, che ieri dopo la partita aveva parlato di un arbitraggio troppo permissivo. “Il nostro gioco è basato su un pressing non fisico ma tecnico – ha dichiarato il tecnico croato – che punta all’anticipo sulla linea del passaggio. In Champions League schieriamo due centroboa titolari nelle rispettive nazionali, Aicardi dell’Italia e Kayes dell’Australia, abbiamo il difensore più forte del mondo, Ivovic, e altri giocatori di altissima qualità. Detto questo, a Brescia nella sfida del 3 novembre abbiamo ricevuto 20 espulsioni contro e 11 a favore. Molte sono state guadagnate dai loro centroboa aiutandosi con la parte della piscina più bassa, in cui toccano, dandosi la spinta dal fondo per acquisire un vantaggio. Non solo, abbiamo subito due gol da Muslim, libero di ricevere la palla dopo una espulsione, per regolamento non consentiti: da noi interpellata, infatti, la Len ha detto che dopo una espulsione guadagnata dal centro ci deve essere lo stop, l’indicazione chiara di chi è espulso e poi il segnale di ripresa del gioco. Non abbiamo detto nulla nel pieno rispetto della classe arbitrale”.
Ratko Rudic
A Rudic s’è aggiunto anche Arnaldo Deserti, direttore sportivo della Pro Recco: “In riferimento alla partita di ieri ho letto stupito le parole di Bovo che attacca un nostro giocatore, Ivovic, a cui verrebbe ‘consentito praticamente tutto’. Da un grande difensore come è stato Sandro mi sarei aspettato solo parole di elogio nei confronti di quello che tutto l’ambiente pallanuoto reputa il miglior difensore al mondo. Penso che Leka sia unico nel suo ruolo perché abbina una grande tecnica ad altrettanta forza fisica e non ha bisogno di aiuto da parte di nessuno, tanto meno dagli arbitri. Semmai, ieri, abbiamo visto i due centri del Brescia in chiara difficoltà, forse perché poco abituati a giocare in piscine diverse dalla Mompiano dove sono soliti giocare spingendosi dal fondo. Ieri, non sapendo come contrastare il nostro gioco difensivo, hanno spesso simulato o cercato la lotta commettendo diversi falli in attacco non sempre sanzionati. Non vorrei che qualcuno cercasse di mettere le mani avanti per condizionare la classe arbitrale in vista dei prossimi match. I dati, che non mentono mai, raccontano tutta un’altra realtà rispetto a quella che qualche dirigente della società lombarda dipinge alla fine delle nostre sfide, a caldo e con la mente poco lucida; nelle ultime tre finali di campionato e Coppa Italia – edizioni 2016, 2017 e 2018 – il Brescia ha avuto venti espulsioni a favore in più: 50 noi, 70 loro. La Pro Recco ha vinto meritatamente e non accetta pertanto strumentali polemiche e fantasiose ricostruzioni”.
Piero Borelli
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