Le strade della Pro Recco e di Sandro Sukno si separano. Dopo la mancata idoneità sportiva certificata a dicembre al giocatore, il club ligure ha smesso di sperare in un ritorno in acqua del fuoriclasse croato e gli ha proposto di entrare nel proprio staff tecnico come assistente di coach Vujasinovic. Sukno ha rifiutato l’offerta, adducendo motivi personali e sperando probabilmente di poter ancora tornare a giocare.
La stampa croata ha parlato oggi di rescissione del contratto da parte della Pro Recco, mentre la Federazione croata (Hvs) ha attaccato il club ligure: “il loro comportamento è stato inopportuno”, ha dichiarato il c.t. dei Barakuda Ivica Tucak. In realtà, però, il contratto era da considerarsi risolto già dallo scorso dicembre, in seguito al mancato superamento dei nuovi test clinici.
Sandro Sukno
“Non ho mai voluto addentrarmi in questa vicenda per rispetto prima di tutto di Sandro e poi del Club che rappresento – ci ha detto Felugo rispondendo all’HVS -. La Pro Recco, una volta accortasi della problematica cardiologica di Sandro, ha messo a sua disposizione un supporto medico/sanitario di primo livello con l’obiettivo di vederlo nuovamente in acqua, inserendolo anche nella lista Champions: gli abbiamo pagato esami, voli, pernottamenti e visite con i migliori specialisti italiani che nulla hanno da invidiare agli americani. Durante il periodo di riposo, Sandro è rimasto in Croazia insieme alla sua famiglia. A dicembre, ricevuta la conferma della mancata idoneità sportiva, gli abbiamo chiesto se voleva restare con noi per il prosieguo della stagione nel ruolo di assistente di Vujasinovic: prima di essere una squadra siamo una famiglia. Sandro, però, ha preferito rimanere in Croazia per motivi personali: una scelta legittima che rispettiamo e che non muta la stima e l’affetto nei suoi confronti”.
“Ci tengo infine a ricordare che la Pro Recco e la sua equipe medica hanno dimostrato una grande professionalità e capacità – conclude Felugo -. La salute dei nostri atleti rappresenta una stella polare del club: in questi ultimi 10 anni tutti i più grandi campioni, da Buric a Jokovic per finire con Perrone, hanno utilizzato i nostri professionisti per operazioni importanti che hanno permesso a loro di rimanere al top e agli amanti della pallanuoto di ammirare ancora fantastiche giocate”.
Per la Pro Recco, che s’è rivolta ad alcuni dei massimi esperti internazionali in cardiologia come il prof. Paolo Zeppilli, il fuoriclasse non può tornare a giocare. Sukno e la Federazione croata (Hvs), invece, credono ancora nel rientro in acqua. Il futuro agonistico del giocatore dipenderà dalle nuove cure intraprese a gennaio presso la clinica cardiologica di Cleveland, negli Stati Uniti. A questo punto, però, la responsabilità del rientro sarà solo dell’Hvs.
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