Gruppo A
PARTIZAN-ORVOSI 7-11 (2-4, 2-2, 2-1, 1-4)
Partizan: Risticevic, Vucinic, F. Jankovic 1, Lukic, Lazic 2, Tomic, M. Jankovic, Andrejevic, Manojlovic, Radanovic 3, N. Radonjic 1, Aksentijevic, Belopavlovic. All. S. Ciric
Orvosi: Bisztritsanyi, Dr. Brguljan 1, Gor-Nagy, Randjelovic 1, Salamon 1, Ga. Kovacs 2, M. Toth 1, Seman, Erdelyi 4, Juhasz 1, Bundschuh, Ubovic, Barabas. All. Petik
Note: sup. num. Partizan 4/10, Orvosi 6/12
L’Orvosi apre il suo girone di Champions League sbancando la vasca del Partizan. Alla Banjica a fare la differenza è Erdelyi, attaccante della nazionale magiara prelevato in estate dall’Eger: 4 gol per lui, il primo lo segna dopo 2’ imitato poi dall’ex Brescia Randjelovic. Sono loro a dare la spinta verso la vittoria all’Orvosi, che comunque rischia di essere raggiunto dal Partizan, che per tre volte manca l’aggancio. Sull’8-7 i gol su uomo in più di Erdelyi, Salamon e ancora Erdelyi lanciano l’Orvosi verso la vittoria.
DINAMO MOSCA-JUG DUBROVNIK 12-11 (1-2, 3-5, 4-2, 4-2)
Dinami Mosca: Ivanov, Lazarev 2, Koptsev, Subotic, Bychkov, D. Pijetlovic 2, Latypov 2, Nagaev 3, Radjen 1, Kholod 1, Lisunov, Shepelev 1, Kostrov. All. M. Zakirov
Jug Dubrovnik: Bijac, Macan, L. Fatovic, Loncar 1, Jokovic 2, J. Garcia, Ivankovic 1, V. Rasovic 3, Renzuto, Pavlicevic, Benic 4, Lozina, Jarak. All. Kobescak
Arbitri: Schwartz (Isr) e Putnikovic (Srb)
Note: sup. num. Dinamo Mosca 7/10, Jug 2/5. Rigori: Jug 0/1
La nuova Champions League prometteva sorprese, la prima è arrivata dalla Russia, dove la Dinamo Mosca è riuscita a battere lo Jug al termine di una lunga rimonta. Nei primi due quarti lo Jug costruisce un buon vantaggio, grazie soprattutto alla qualità dei propri tiratori, che dalla distanza mettono il portiere Ivanov in grande difficoltà. Il 7-4 di Benic chiude il secondo quarto e sembra predire una metà gara finale agevole per i croati, che invece iniziano a sprecare troppo (0/3 su uomo in più nel terzo quarto) e a concedere qualche ripartenza di troppo ai russi. Dopo la controfuga di Shepelev per il -2 (8-6), Renzuto guadagna un rigore che Jokovic si fa parare. Subito dopo l’ispiratissimo Lazarev – mancino 25enne dal gran tiro – riapre del tutto l’incontro con la bordata dell’8-7. Sale poi in cattedra l’altro mancino, Nagaev, che per tre volte confeziona il pareggio: dopo aver firmato l’8-8, risponde ai nuovi vantaggi croati di Viktor Rasovic e Benic, segnando anche il 9-9 e il 10-10. A 2’14’’ è poi Latypov a mettere la freccia per la Dinamo, beffando dalla distanza un Bijac non irresistibile. Benic, il più in palla nello Jug, rimedia con il gol dell’11-11, ma a 24’’ dalla sirena ancora Lazarev, su uomo in più, pesca Latypov sul palo per il gol della vittoria dei moscoviti.
BARCELONETA-OLYMPIACOS 7-7 (1-1, 2-1, 1-1, 3-4)
Barceloneta: Lopez Pinedo, Famera, Granados, Munarriz, J. Vrlic, Larumbe 1, Paul, F. Fernandez 1, Tahull, Perrone 2 (1 rig.), Mallarach 3, A. Bustos, Linares. All. C. Martin
Olympiacos: Pavic, Mylonakis, Delakas, Gennidounias 1, Fountoulis, Buslje, Dervisis 2, Nikolaidis, Mourikis 2, Gounas 1, Argyropoulos, P. Obradovic 1, Galanopoulos. All. Vlachos
Arbitri: Voevodin (Rus) e Margeta (Slo)
Note: sup. num. Barceloneta 4/9, Olympiacos 2/8. Rigori: Barceloneta 1/1
Partita emozionante quella tra Barceloneta e Olympiacos, alla fine viene fuori un pari che sa di beffa per i greci, avanti di due gol a 2’40’’ dalla fine. I catalani conducono le danze per tre quarti – Lopez Pinedo e Pavic protagonisti -, senza mai riuscire, però, a scrollarsi di dosso i campioni di Grecia. Si arriva agli ultimi 8’ sul 4-3 per il Barceloneta, ma nel giro di 40’’ l’Olympiacos ribalta la gara con i gol di Gennidounias e Dervisis. Mallarach pareggia (5-5), ma nel finale Mourikis e Paulo Obradovic trovano due gol in parità numerica che permettono all’Olympiacos di scappare sul 7-5. Sembra fatta, ma Vrlic trova un rigore che Perrone trasforma nel 7-6, accendendo il finale di partita. Barceloneta più freddo nel finale: Larumbè in superiorità fa 7-7, l’Olympiacos fallisce due uomini in più per vincere la partita.
***
Gruppo B
SABADELL-SZOLNOK 5-16 (0-4, 2-5, 2-4, 1-3)
Sabadell: Motos, S. Cabanas 1, O. Carrillo, Matoso, Gorria 4, J. Bustos, Lopez-Escribano, Muller, Fenoy, Gallego, Carrasco, Pujol, Mardones. All. S. Gomez
Szolnok: V. Nagy, Gocic, Batori 3, Zalanki 1, D. Jansik 1, Mezei 1, Aleksic 4, Younger 1, Prlainovic 4 (2 rig.), Mi. Cuk 1, Kis, Fulop, Kardos. All. Cseh
Arbitri: Naumov (Rus) e Ohme (Ger)
Note: sup. num. Sabadell 0/16, Szolnok 5/7. Rigori: Szolnok 2/2
Troppo forte lo Szolnok per il Sabadell, matricola nella fase a gironi di Champions. I campioni in carica hanno perso pedine importanti in estate (Vamos e Denes Varga su tutti), ma sono ancora tra i top team d’Europa e finiscono così per passeggiare in casa dei catalani. Determinante il 4-0 con cui terminano il primo quarto: segnano Batori, Milos Cuk, Prlainovic e Younger. Poi sale in cattedra Aleksic, autore di 4 gol tutti nel secondo quarto. I catalani di Chava Gomez si sbloccano al 12’, sul 7-0, ma è troppo tardi per tentare di costruire una rimonta. I campioni d’Europa dominano la gara, anche perché il Sabadell sbaglia l’impossibile con l’uomo in più. Il solo Gorria che riesce ripetutamente a battere Viktor Nagy. Finisce 16-5 per lo Szolnok.
STEAUA BUCAREST-EGER 3-8 (1-1, 1-2, 0-2, 1-3)
Steaua Bucarest: M. Diakonow, D. Filipovic 1, Chioveanu, Vatrai, Teohari, Bulijubasic, Delgado 1, Murisic 1, Radoi, Robu, Ghiban, Goanta, Dragusin. All. Iosep
Eger: B. Mitrovic, Angyal, S. Rasovic, Avramovic 1, Hosnyanszky 4 (1 rig.), Lorincz, Ad. Decker, Ge. Kovacs, Cuckovic 1, Vlachopoulos 2, Bedo, Harai, Tota. All. Dabrowski
Arbitri: Golikov (Rus) e Duraskovic (Mne)
Note: sup. num. Steaua 3/9, Eger 2/6. Rigori: Eger 1/2
L’Eger la spunta a Bucarest, in casa della Steaua, ma Dabrowski può essere soddisfatto solo per quanto fatto vedere dalla sua squadra davanti a Brane Mitrovic (zero gol incassati in parità numerica). In avanti gli ungheresi non brillano e se non fosse per un Hosnyanszkyin serata di grazia soffrirebbero anche di più i rumeni, che tengono botta sul piano fisico e in difesa non sfigurano, anche grazie al portiere polacco Michal Diakonow (nel primo quarto para un rigore a Vlachopoulos). Hosnyanszky, dicevamo: suo il 3-1 nel secondo quarto e il 6-2 con cui, in avvio dell’ultimo quarto, timbra di fatto la vittoria dell’Eger, che poi chiude il match sull’8-3.
JADRAN HERCEG NOVI-SPANDAU BERLINO 11-5 (2-3, 3-0, 5-0, 1-2)
Jadran Herceg Novi: Kandic, Ukropina 2, Popadic, Krijestorac 1, D. Banicevic, Merkulov 2, B. Banicevic 1, Gardasevic, D. Radovic 1, Spaic 1, Draskovic 1, M. Petkovic 2, Tesanovic. All. Gojkovic
Spandau Berlino: Baksa, Saudadier, Gielen 2, Ma. Cuk, Negrean, Juengling 1, Strelezkji, Dedovic 2, M. Stamm, Reibel, Restovic, Pjesivac, Peterfy. All. P. Kovacevic
Arbitri: Achladiotis (Gre) e Molnar (Hun)
Note: sup. num. Jadran 4/11, Spandau 3/14.
Soffre in avvio lo Jadran Herceg Novi, ma poi riesce a piegare lo Spandau Berlino e a conquistare tre punti che potrebbero rivelarsi fondamentali nella corsa verso la Final Eight. Pronti via e i tedeschi scappano sul 2-0 con i gol del serbo Dedovic e dell’olandese Gielen. È il russo Merkulov a scuotere i montenegrini, ma solo nel secondo quarto arriva il sorpasso, grazie ad una doppietta di Marko Petkovic. Il break dello Jadran si allunga fino al 7-3, con lo Spandau a secco per 18 minuti. Costruito il vantaggio, per i montenegrini è facile evitare il ritorno dei tedeschi.
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