Dusan Mandic (Pro Recco) e Vijekoslav Paskovic (AN Brescia)
PRO RECCO-BRESCIA 13-6 (4-2, 3-2, 1-2, 5-0)
Pro Recco: Tempesti, F. Di Fulvio 1, Mandic 2, Figlioli 1, Fondelli, Alesiani, Sukno 3 (1 rig.), Echenique, Figari 1, Bodegas 2, Aicardi 1, A. Ivovic 2, Volarevic. All. Vujasinovic
Brescia: Del Lungo, Guerrato, C. Presciutti 1, Randjelovic, Paskovic 1, Manzi, Muslim 1, Nora, N. Presciutti, Bertoli 2, Ubovic 1, Napolitano, Morretti. All. Bovo
Arbitri: Paoletti e Severo
Note: sup. num. Pro Recco 6/8, Brescia 6/17. Rigori: Pro Recco 1/1
La tirannia della Pro Recco sul campionato italiano – come con ironia l’aveva definita Sandro Bovo alla Gazzetta dello Sport – prosegue: anche a Torino i campioni in carica impongono la propria legge, cucendosi sulla calottina lo scudetto numero 31 della loro storia, il 12° consecutivo. La sconfitta nell’ultimo scontro diretto con il Brescia, alla penultima giornata di regular season, è cancellata: stavolta la squadra di Bovo è stata costretta ad inseguire affannosamente la Pro Recco sin dal primo minuto ed è arrivata con il fiatone all’ultimo quarto, incassando una sconfitta pesante, 13-6. Ma stare dietro a questa Pro Recco, quando gioca così, soprattutto in attacco, è veramente difficile. Successo meritato, dunque, quello dei liguri e di Vujasinovic, al primo Scudetto da tecnico in Italia: paga la sua impostazione “alla serba”, con qualche espulsione di troppo concessa agli avversari (ma Paoletti e Severo eccedono nei fischi, specie nel finale) ma con un uomo in meno super-aggressivo. Peccato solo per una svista arbitrale sul gol dell’8-6 di Di Fulvio, segnato in fuorigioco, che di fatto ha spezzato le gambe al Brescia, interrompendone la rimonta da 7-3 a 7-6: la Pro Recco vista oggi avrebbe probabilmente trionfato comunque, ma vedere i suoi avversari ad un solo gol di distanza prima degli ultimi 8’ avrebbe di certo reso più incerta una finale che, nell’ultimo quarto, di fatto non si è giocata.
L’errore di Paoletti, come detto, non basta a spiegare il k.o. bresciano. Il team di Bovo paga soprattutto i diversi errori difensivi in avvio, che lo costringono poi a rincorrere un avversario più forte. L’avvio del Brescia è simile a quello di ieri contro la Sport Management, i lombardi non sono sufficientemente reattivi per chiudere i movimenti della squadra di Vujasinovic e beccano ben 3 gol a uomini pari. Un regalo, per i campionissimi recchelini, lo spazio dato da Guerrato a Mandic sul 3-1 o l’entrata di Figlioli letta in ritardo, che causa il rigore del 4-1 di Sukno. Liguri subito in totale controllo, se non fosse per qualche difficoltà a difendere sui pali su uomo in meno: dopo l’1-1 di Ubovic, anche Muslim segna così il 4-2. Nel secondo quarto Vujasinovic sistema la difesa su uomo in meno, chiedendo ai suoi di stringere sulla prima linea e lasciare meno spazio sui pali: la mossa funziona, perché dopo il botta e risposta tra Figari e Paskovic, il Brescia fallisce quattro superiorità di fila, tra cui quella del possibile -1, con Tempesti che stoppa un tiro di Manzi. L’errore pesa: dall’altra parte della vasca Sukno fa 6-3 al termine di un uomo in più gestito in maniera spettacolare, poi Mandic inventa il 7-3 ricordando il suo passato giovanile di centroboa e confezionando un lob a Del Lungo da sott’acqua, quando la palla sembrava persa. Strepitoso. La Pro Recco domina, ma il Brescia non affonda. Muslim, autore di una grande prova, si fa valere con i difensori recchelini e conquista tre superiorità di fila che i lombardi, con calma e qualità, trasformano in altrettanti gol: Bertoli colpisce due volte in elevazione da posizione 5, vero tallone d’Achille dei liguri, poi Christian Presciutti fa 7-6.
La gara è riaperta, ma poi arriva l’8-6 di Di Fulvio, un tap-in dopo due miracoli di Del Lungo su Bodegas con il pescarese apparso piuttosto nettamente oltre la linea dei 2 metri. Il Brescia protesta, accusa il colpo psicologicamente, e nei primi minuti dell’ultimo quarto crolla. Dopo 23’’ dall’inizio della frazione Ivovic scarica in porta su alzo e tiro la saetta del 9-6, poi dopo una superiorità fallita dal Brescia Figlioli infila un altro tiro dai 5 metri per il +4. È il colpo del k.o.. La squadra di Bovo si disunisce e perde ordine, venendo squassata da una Pro Recco ormai sicura del 12° scudetto. Il divario si dilata, in maniera anche troppo pesante per i lombardi, ma che fotografa bene il potenziale dei recchelini. Alla sirena scatta la festa ligure, il 31° scudetto si celebrerà fino a domani, poi testa a Budapest: c’è la Final Six di Champions League e un “triplete” da completare. In Ungheria andrà anche il Brescia: quale palcoscenico migliore della Champions per riscattare il k.o. di oggi?
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