Una giornata da ospiti della Gazzetta dello Sport per “gli eroi” del Settebello, come li ha definiti lo stesso c.t. Sandro Campagna, che insieme al secondo Amedeo Pomilio ha guidato gli azzurri, tutti rigorosamente con la medaglia al collo, nella redazione della “Rosea”. Successivamente, la Nazionale al completo ha partecipato la mostra di Armani a Milano sugli sportivi testimonial dello stilista. Intervistato nella sede della Gazzetta da Stefano Arcobelli, il commissario tecnico ha confermato in primis il cosiddetto “effetto Olimpiade”, ovvero il boom di popolarità della pallanuoto dopo la conquista del bronzo da parte del Settebello e dell’argento vinto dal Setterosa. “Mi stanno chiamando da tutta Italia, c’è la fila di ragazzi in piscina per iscriversi: da Siracusa a Trento, da Napoli a Pescara e Firenze, per non dire della Liguria”.
Tanti poi gli argomenti toccati, li elenchiamo qui con brevi flash.
BRONZO DA EROI. “Ho una squadra di veri gladiatori, è una medaglia pazzesca”.
ORO A TOKYO. “Il Settebello cambia, ma rimane una squadra di altissimo livello, tra quattro anni a Tokyo voglio giocarmi l’oro”.
BUDAPEST “ITALIANA”. “I Mondiali 2017 saranno per noi nel posto giusto, li giochiamo come se fossimo in casa, proviamo un grande piacere a giocare a Budapest”.
CONFRONTO CON LA CLASSE DEL ’92. “Questi ragazzi sono meno discoli di quelli del ’92, a Barcellona: c’è meno goliardia e più professionalità. Quell’Olimpiade d’oro fu la prima per noi italiani con una preparazione così accurata, quel tipo di lavoro fu decisivo per la tenuta fisica e mentale, altrimenti non avremmo retto 6 supplementari e con tutti contro. Quella cultura del lavoro, quella mentalità, poi io e gli altri allenatori come Bovo, Pomilio, Pino Porzio e Angelini l’abbiamo imposta. Raccogliamo perché ci facciamo il mazzo, è tutto il contesto che conta, a partire dallo staff”.
POPOLARITA’ DEI PALLANUOTISTI. “È dal ’92 che ci spero, gli sponsor apprezzano i nostri ragazzi, non abbiamo niente da meno di sport come la pallavolo, solo meno locations, e regole arbitrali a volte incomprensibili, come quelle dei 5 metri”.
IL CAMPIONATO ALLE PORTE. “Spero sia allenante per gli azzurri, sulla formula non dipende da me, ai ragazzi dico che devono trovare negli stranieri, anche nei compagni di squadra, dei veri rivali contro cui competere”.
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