sabato 8 agosto 2015

Setterosa, stavolta va: i rigori portano il bronzo mondiale


AUSTRALIA-ITALIA 10-12 d.t.r. (2-3, 1-2, 2-0, 2-2; 3-5 ai rigori)
Australia: Yanitsas, Beadsworth, Buckling 1, Lincoln-Smith, Gofers, Knox, Webster 2, Mcghie 1, Arancini, Southern 2, Halligan, Zagame 1, Wakefield. All. McFadden
Italia: Gorlero, Tabani, Garibotti 1, Queirolo, Radicchi, Aiello 2, Di Mario 3, Bianconi 1, Emmolo, Pomeri, Barzon, Frassinetti, Teani. All. Conti
Arbitri: Buch (Spa) e Putnikovic (Srb)
Note: sup. num. Australia 4/10, Italia 5/9. Uscite 3 f. Knox e Radicchi nel IV quarto. Sequenza rigori: Di Mario (gol), Southern (gol), Barzon (gol), Webster (gol), Bianconi (gol), Beadsworth (gol), Queirolo (gol), Buckling (parato da Teani), Garibotti (gol)

L’incantesimo è rotto, i rigori non sono più un tabù. Il Setterosa vince il bronzo mondiale dai 5 metri, battendo un’Australia che la fa soffrire, la mette sotto fisicamente, usa le maniere forti e alla fine sembra poter prevalere. Sembra soltanto, perché l’Italia di questo Mondiale potrà avere tanti difetti, ma di sicuro non manca di cuore. Avanti anche di due gol, sorpassato nell’ultimo parziale, il Setterosa ha lottato con i denti su ogni possesso, riuscendo ad agguantare il pareggio con le sue due delle sue tre migliori giocatrici di stasera. Tania Di Mario, una strepitosa leonessa, sempre presente nei momenti clou della gara; e Rosaria Aiello, una guerriera infaticabile, che ha accettato la lotta faccia a faccia con le potenti Aussie, uscendo spesso vincitrice. La terza è Giulia Gorlero, il muro su cui le Stingers di McFadden sbattono ripetutamente. Ma il Setterosa è un grande gruppo e allora a risultare decisiva nella serie finali di rigori è l’altro portiere, Laura Teani: Conti la alterna a Gorlero, così come fatto contro l’Olanda, e lei ripaga parando il 5 metri di Buckling. È Garibotti, poi, a firmare il tiro decisivo, quello che regala la medaglia.
Un successo meritato per il carattere dell’Italia, capace di rimettere in sesto una partita iniziata male. L’avvio somiglia pericolosamente a quello della semifinale contro l’Olanda. Le azzurre sono contratte, soprattutto in fase offensiva, come si capisce dal passaggio a vuoto di Garibotti che manda subito Zagame in controfuga solitaria, bloccata da Gorlero. Le Aussie Stingers, sfruttando la fisicità delle loro centroboa e tenendo un gran ritmo nelle ripartenze, riescono comunque a scappare sul 2-0. A suonare la sveglia è Aiello che entra in acqua e in due minuti ribalta la partita, conquistando la superiorità che Bianconi tramuta nel primo gol azzurro. Garibotti, in superiorità fa 2-2 e poi è la stessa Aiello a colpire, da vero centroboa, ai due metri. Le Aussie pareggiano ancora in superiorità in avvio di secondo quarto con Webster, ma poi iniziano a capirci poco grazie all’aggressività del Setterosa in difesa e alle parate di Gorlero. La prima fuga italiana è di Di Mario, che finalizza una superiorità e poi inventa il +2 prendendosi beffe di Yanitsas (poi sostituita da Wakefield), sorpresa fuori dai pali con un arcobaleno improvviso partito dai 10 metri: solo i campioni fanno cose così.
Italia avanti di due, ma Australia lontana dall’essere doma. Le Aussie insistono con il doppio centro in avanti, ma cambiano registro in difesa, aumentando la cattiveria del pressing e spingendo i centri italiani lontani dalla porta di Wakefield. L’Italia gioca lontano e dovrebbe sfruttare le poche superiorità guadagnate, ma fa 0/2, mentre il forcing costante permette alle Stingers di agguantare il pari a fine quarto e passare in vantaggio (6-5) in avvio di ultima frazione con Mcghie, aiutata dall’unico svarione di Gorlero. Le azzurre fanno fatica, a tirarle fuori d’impaccio non può che esser Di Mario, a segno in superiorità dopo un rigore solare negato a Frassinetti. Buckling riporta avanti le Aussie, Aiello le raggiunge (7-7), assistita da Queirolo. Gli ultimi 2 minuti sono di battaglia pura: l’ultimo confronto tra Southern e Bianconi è roba da film di arti marziali.
Poi i rigori, Teani e Garibotti, la gioia pura e la dedica ad Aleksandra Cotti, membro di questo gruppo bloccata pochi giorni prima del Mondiale da un grave infortunio. Italia di bronzo, sul podio mondiale dopo 12 anni e imbattuta nel torneo. In vista di Rio de Janeiro, non si può essere che ottimisti.

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