Ha vissuto mille e una vita, Carlo De Gaudio, che il mondo della pallanuoto ha conosciuto per gli scudetti portati da dirigente alla Canottieri Napoli, in diverse epoche tra il 1963 e il 1992. Tutte quelle vite hanno avuto fine stanotte, a Ischia, dove l’87enne presidente emerito del circolo partenopeo è deceduto, stroncato da una crisi respiratoria.
Imprenditore in diversi settori, organizzatore di eventi, ha dedicato gran parte della sua vita allo sport, in particolare a calcio, vela, nuoto e pallanuoto. Un personaggio eclettico e vulcanico, irrequieto, un vero protagonista della storia sportiva del nostro paese, vissuta spesso dietro le quinte, lasciando il palcoscenico agli atleti.
Nel calcio è stato, tra i suoi mille incarichi, arbitro, dirigente dell’Uefa, della Federcalcio e responsabile Figc per l’Italia di Enzo Bearzot al Mondiale di Spagna, oltre che talent scout (scoprì il talento di Giorgio Chinaglia, per citarne uno) e presidente del Comitato organizzatore a Napoli dei Mondiali di Italia ’90. Come velista partecipò alle Olimpiadi di Roma del 1960.
Ma nel cuore di De Gaudio un posto speciale occupavano il nuoto e la pallanuoto. Fu l’organizzatore del record di Fritz Dennerlein sui 200 delfino del 1963, ma soprattutto fu il regista della stagione dei trionfi nella pallanuoto della Canottieri Napoli, prima come dirigente (dal ’63 al ’69) e poi come vicepresidente (’70-’81) e presidente (’82-’92): in totale ha contribuito alla conquista di 6 degli 8 Scudetti giallorossi, oltre che della Coppa dei Campioni del ’78. Amatissimo dai giocatori, ai quali distribuiva ricchi premi, era il simbolo dell’audacia e della scaltrezza italiana. Per la pallanuoto, dunque, oggi è un giorno triste: se n’è andato un personaggio unico, che ha segnato l’epoca d’oro del nostro sport, contribuendo a renderlo più popolare, spettacolare, emozionante.
I funerali di Carlo De Gaudio si svolgeranno domani, martedì 25 agosto, a Napoli, alle ore 13.30, nella Chiesa di San Gennaro al Vomero.
Imprenditore in diversi settori, organizzatore di eventi, ha dedicato gran parte della sua vita allo sport, in particolare a calcio, vela, nuoto e pallanuoto. Un personaggio eclettico e vulcanico, irrequieto, un vero protagonista della storia sportiva del nostro paese, vissuta spesso dietro le quinte, lasciando il palcoscenico agli atleti.
Nel calcio è stato, tra i suoi mille incarichi, arbitro, dirigente dell’Uefa, della Federcalcio e responsabile Figc per l’Italia di Enzo Bearzot al Mondiale di Spagna, oltre che talent scout (scoprì il talento di Giorgio Chinaglia, per citarne uno) e presidente del Comitato organizzatore a Napoli dei Mondiali di Italia ’90. Come velista partecipò alle Olimpiadi di Roma del 1960.
Ma nel cuore di De Gaudio un posto speciale occupavano il nuoto e la pallanuoto. Fu l’organizzatore del record di Fritz Dennerlein sui 200 delfino del 1963, ma soprattutto fu il regista della stagione dei trionfi nella pallanuoto della Canottieri Napoli, prima come dirigente (dal ’63 al ’69) e poi come vicepresidente (’70-’81) e presidente (’82-’92): in totale ha contribuito alla conquista di 6 degli 8 Scudetti giallorossi, oltre che della Coppa dei Campioni del ’78. Amatissimo dai giocatori, ai quali distribuiva ricchi premi, era il simbolo dell’audacia e della scaltrezza italiana. Per la pallanuoto, dunque, oggi è un giorno triste: se n’è andato un personaggio unico, che ha segnato l’epoca d’oro del nostro sport, contribuendo a renderlo più popolare, spettacolare, emozionante.
I funerali di Carlo De Gaudio si svolgeranno domani, martedì 25 agosto, a Napoli, alle ore 13.30, nella Chiesa di San Gennaro al Vomero.
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