mercoledì 12 agosto 2015

Mondiali, mancini e Molina: parla Gabi Hernandez


La sua Spagna è stata la grande assente ai Mondiali di Kazan, ma Gabi Hernandez, c.t. della formazione iberica, ha seguito con attenzione le partite del torneo in Tatarstan per prepararsi al meglio a una nuova stagione che vede in calendario gli Europei di Belgrado e il torneo di qualificazione olimpica.
Hernandez, che pallanuoto ha visto ai Mondiali?
Quella di Kazan è stata una competizione dall’intensità altissima, equilibrata, tanto è vero che molte partite sono finite con uno scarto minimo, o addirittura ai rigori. Solo la Serbia era superiore, si è dimostrata veramente uno squadrone. È una nazionale che ha sempre avuto tanto talento, ma che ora presenta un equilibrio perfetto. Sono fortissimi ma umili, giocano come una vera squadra e affrontarli è davvero complicato. Savic ha fatto un lavoro eccellente.
La Grecia, terza, è stata la vera sorpresa. 
Fatovic, c.t. dell'Australia
Fatovic, c.t. dell’Australia
Hanno giocato un Mondiale bellissimo. Hanno vinto tre partite ai rigori, contro Australia, Croazia e Italia, ma ci sono riusciti perché hanno lottato fino all’ultimo secondo. Credo che anche l’Australia abbia compiuto dei passi avanti importanti, arrivando per la seconda volta a giocarsi l’accesso alla semifinale dopo i regolamentari: a Barcellona perse all’overtime con la Croazia, stavolta è uscita ai rigori. A Fatovic è mancata la fortuna, ma l’Australia è una realtà.
Qual è la nazionale che può crescere di più da qui a Rio de Janeiro?
Probabilmente il Montenegro, ha molto più da offrire rispetto alla partita persa contro la Croazia nei quarti. Può essere più combattivo. E poi ci sono altre squadre, come Stati Uniti o Brasile, che possono raggiungere un livello superiore. Il lavoro di grandi tecnici europei come Udovicic e Rudic sta pagando.
Tatticamente ha intravisto qualche novità a Kazan?
Niente di importante, è difficile vedere qualcosa di sorprendente nella pallanuoto moderna. C’è forse una tendenza a cercare maggiormente l’uno contro uno sul perimetro rispetto al passato.
Dusko Pijetlovic ha vinto il premio di MVP del torneo. Lei chi avrebbe premiato?
Ioannis Fountoulis mi è piaciuto molto, ma non guardo a un solo giocatore, preferisco parlare del gioco di squadra. E come quello della Serbia non ce n’è stato.
Come le è sembrato il Settebello?
L’Italia ha giocato una partita spettacolare contro l’Ungheria, nel momento più difficile del suo torneo. Poi, di fronte alla Serbia, devi giocare al 150% per batterli e sperare che loro non siano in partita. Contro la Grecia non so se possa aver influito la sconfitta in semifinale, tutto sommato l’Italia ha perso ai rigori. Resta una squadra molto forte, che può ancora migliorare.
Echenique, acquistato dal Recco e girato al Primorje
Echenique, acquistato dal Recco e girato al Primorje
In Italia si è parlato molto della scelta del c.t. di non convocare un mancino. La sua Spagna, nell’ultimo torneo di Nis, ne aveva addirittura tre: Echenique, Mallarach e Xavi Garcia.
Ma la nostra è una situazione diversa, che dipende dal valore dei giocatori. Abbiamo avuto la possibilità di naturalizzare Echenique e, avendo già due mancini forti, li ho convocati tutti. Non sono mai stati in vasca in tre, ma abbiamo provato a giocare con due. Per l’Italia è differente, nessuno conosceva la situazione del Settebello meglio di Campagna. La sua scelta va rispettata.
L’argentino Echenique è appena diventato spagnolo, ma ha origini italiane e pare che la Pro Recco spinga per una naturalizzazione. Teme di perderlo?
Ha giocato le sue prime partite con noi questa estate e spero di rivederlo per i prossimi impegni (ride, ndr)… Per noi Gonzalo è importante, perché è un giocare con carattere. Mi piacerebbe averlo con noi e penso che anche lui voglia giocare con la Spagna.
Con il bronzo della sorpresa Grecia, la corsa alle Olimpiadi si complica (Serbia e Croazia le altre qualificate per Rio): tra Belgrado e torneo di qualificazione, restano 4 posti riservati alle squadre europee. 
In realtà non cambia molto: la Grecia sarebbe stata un’avversaria difficile, se non fosse arrivata terza a Kazan. Sarà dura, ma sappiamo che se ci alleneremo bene e giocheremo da vera squadra, potremo affrontare chiunque.
Non avendo partecipato ai Mondiali, la Spagna arriverà a Belgrado a fari spenti.
Molina sarebbe pronto a tornare in Nazionale
Molina sarebbe pronto a tornare in Nazionale
È stata dura non giocare questo Mondiale, ma pensiamo già all’Europeo. Avremo una squadra più forte con il rientro di Willy Molina. Ci ho parlato e mi ha fatto capire di essere pronto e motivato per giocare nella Spagna. E poi dovremmo recuperare anche Albert Munarriz, fermo da un anno per l’infortunio al ginocchio. Sta lavorando duro dopo la seconda operazione: ha carattere, speriamo sia pronto per Belgrado.
La Spagna, ad ogni modo, pare avere giovani interessanti pronti al grande salto. Roger Tahull sembra un predestinato e ai Giochi Europei di Baku l’U17 ha sfiorato l’oro. 
Tahull ha già giocato in Champions League, ma si deve impegnare di più per diventare un professionista. A differenza che in altre nazioni, in Spagna il salto che si deve compiere tra giovanili e prima squadra è grandissimo. I giovani italiani, ungheresi, serbi o croati si allenano e si comportano già come professionisti. Da noi è più complicato. Le federazioni regionali e anche i club lavorano bene con i ragazzi, ci sono centri in cui i giovani possono allenarsi e studiare. Ma poi, finita la carriera nelle giovanili, non è facile, perché, a parte il Barceloneta, le società non hanno le risorse per fare in modo che un giocatore continui la sua carriera da professionista. Alcuni sono andati a giocare all’estero, ma spero che i club, poco alla volta, riescano a fare meglio.
All’Europeo che Spagna vedremo?
Non andando al Mondiale abbiamo convocato e testato diversi giocatori. Non disponiamo di molti pallanuotisti di livello internazionale, ma quelli che abbiamo hanno talento e capacità per giocare contro le squadre più forti. Dobbiamo solo lavorare insieme e chissà che non riusciremo a imitare la Grecia…

Hernandez, successore di Rafa Aguilar, allena la Spagna dal febbraio 2014
Hernandez, successore di Rafa Aguilar, allena la Spagna dal febbraio 2014: ha conquistato un 7° posto all’Europeo 2014

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