RUSSIA-ITALIA 6-9 (1-1, 0-5, 3-1, 2-2)
Russia: Ivanov, Bugaychuk, Odintsov, Bychkov, Zinnatullin, Ashaev, Timakov 1, Nagaev 1 (rig.), Stepaniuk, Kholod 3, Lisunov 1, Magomaev, Antonov. All. Shagaev
Italia: Tempesti, F. Di Fulvio 1, Velotto 1, Figlioli 1, Giorgetti 2, Fondelli, Giacoppo 1, N. Presciutti, N. Gitto 1, S. Luongo 1, Aicardi 1, Baraldi, Del Lungo. All. Campagna
Arbitri: Alexandrescu (Rou) e Koryzna (Pol)
Note: sup. num. Russia 5/8, Italia 5/8. Usciti 3 f. Figlioli e Bychkov nel IV quarto. Rigori: Russia 1/1, Italia 0/1
Dopo quello compassato visto contro la Grecia, alla Waterpolo Arena si presenta un Settebello diverso, che almeno per metà gara domina i padroni di casa della Russia offrendo una bella pallanuoto, fatta di rapidità difensiva e continui movimenti in avanti. Poi, una volta piazzato il break – 6-1 all’intervallo lungo – l’Italia alza il piede dall’acceleratore, permettendo alla Russia di rientrare parzialmente. Ma la squadra di Campagna non rischia mai e alla fine il c.t. può essere contento per i segnali positivi provenienti sia dal collettivo che dai singoli: alcuni esordienti mondiali come Di Fulvio, Velotto e Luongo hanno rotto il ghiaccio, altri hanno iniziato almeno a scioglierlo (Fondelli). L’Italia, insomma, sembra solo poter crescere.
L’approccio del Settebello è migliore di quello contro la Grecia, soprattutto in chiave difensiva. Gli azzurri sono molto più reattivi nelle chiusure sugli avversari e anche sui raddoppi a centroboa, lo testimoniano il gran numero di tiri fuori bersaglio da parte dei russi: sui 12 complessivi dei primi due quarti, solo 5 raggiungono lo specchio della porta e appena uno, quello di Kholod in superiorità dopo l’1-0 di Di Fulvio, finisce in rete. Quando accade, l’Italia non accusa minimamente il colpo, anzi di tutta risposta aumenta l’intensità delle transizioni offensive, cercando la conclusione o il passaggio a centro quando la difesa russa non è ancora schierata: insomma, il Settebello gioca la pallanuoto che piace al c.t..
Il cambio di passo offensivo vale un break di 5-0, aperto e chiuso da due reti in superiorità, la prima di Giorgetti, l’ultima di Giacoppo, tra i migliori nella prima parte di gara. A metà gara il Settebello è sul 6-1, potrebbe addirittura volare sul +6, ma Fondelli, dopo aver permesso a Figlioli di guadagnare un rigore con un assist di rara intelligenza, fallisce la trasformazione. L’errore rivitalizza la Russia, ma in realtà è un lieve calo degli azzurri, specie con l’uomo in meno, a riportare in gara la squadra di Shagaev. I padroni di casa infilano 3 uomini in più di fila (Kholod un martello), per l’Italia va a segno solo Luongo dalla distanza e così la squadra di Campagna perde un pizzico di serenità.
La Russia, però, non ha le idee e il potenziale tecnico per ribaltare la partita – non a caso non andrà mai a segno a uomini pari -, mentre agli azzurri basta spingere un po’ sull’acceleratore per mettere paura agli avversari. Gitto e Di Fulvio hanno l’occasione per chiudere definitivamente la partita, ma sprecano due buone occasioni in ripartenza (4vs3 e 3vs2). La Russia trova anche il -2, grazie a Nagaev che in superiorità continua a ispirare i compagni (stavolta è Timakov a segnare), ma il 7-5 arriva a 2’40’’ dalla fine. Troppo tardi, specie perché Giorgetti, 24’’ dopo, rimette gli azzurri avanti di 3 segnando in superiorità. La gara scorre senza grandi sussulti: un errore di gestione della palla permette a Lisunov di conquistare un rigore – trasformato da Nagaev – a 1’02’’, poi arriva il 9-6 di Velotto, ancora in superiorità. Reti buone per le statistiche: la classifica, invece, dice Russia eliminata e Settebello agli ottavi. L’avversario lo stabilirà l’ultima partita del girone, venerdì contro gli Stati Uniti.
“La squadra è giovane – commenta a fine gara Campagna – deve abituarsi a giocare queste partite soprattuto a livello mentale. Ora bisogna allargare la forbice della qualità del gioco per almeno tre tempi. Con gli Stati Uniti bisogna crescere d’intensità. Ottimo il secondo quarto con una fantastica pallanuoto. I segnali si erano visti già nel primo parziale. Poi abbiamo iniziato bene il terzo, ma dopo il rigore sbagliato c’è stata la loro reazione fisica accompagnata da un nostro piccolo passaggio a vuoto. La prestazione è stata di qualità ed era quello che volevo. Ora non voglio fare calcoli sui possibili incroci. Voglio solo analizzare la crescita della qualità e dell’intensità del gioco”.
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