Si profilano scelte di formazione piuttosto clamorose in casa Pro Recco per la Final Six di Champions League. Accanto al terzo portiere Massimo Dufour, a Niccolò Figari e Federico Lapenna, spesso inseriti nel turnover da Igor Milanovic, sederanno sulla tribuna della Bernat Picornell di Barcellona anche Andrea Fondelli e Maurizio Felugo. Manca ancora l’ufficialità, ma la scelta del tecnico serbo è già stata comunicata ai giocatori.
Esclusioni eccellenti, quelle del talento ex Camogli e del vice-capitano recchelino, che corrispondono a precise scelte tecniche di Milanovic: il tecnico serbo, evidentemente, ha intenzione di giocarsi la semifinale europea e l’eventuale finale con una formazione più “pesante”, fatta di tiratori e difensori, oltre naturalmente ai portieri e ai due centroboa. Milanovic, in sostanza, rinuncia alla fantasia per i muscoli.
Scegliere 13 giocatori da una rosa, qualitativamente altissima, di 18 elementi non è un’operazione facile – il regolamento prevede che venga schierata la stessa squadra in ogni partita della Final Six -, ma in pochi si sarebbero aspettati il turnover per Fondelli e Felugo. Il primo è stato uno dei giocatori con il rendimento più alto dell’intera stagione dei campioni d’Italia; il secondo, invece, ha recitato il ruolo di uomo chiave delle finali scudetto con il Brescia, oltre ad essere l’elemento con maggiore esperienza nelle finali di Champions League a disposizione di Milanovic, avendo vinto già 5 volte il trofeo.
Non solo: Felugo non potrà scendere in vasca nella Final Six che potrebbe permettergli di raggiungere Djordje Perisic, mito del Partizan degli anni ’60, in testa alla classifica dei giocatori più vincenti nella storia della Champions League. Sarà compito dei suoi compagni regalargli questo record, che gli verrebbe ugualmente riconosciuto anche non giocando, avendo preso parte alle fasi precedenti della competizione.
Ma a prescindere da come finirà l’avventura della Pro Recco a Barcellona, la scelta di Milanovic, tecnico già poco amato dall’ambiente recchelino, è destinata a far discutere in casa dei campioni d’Italia. E, magari, anche ad avere conseguenze importanti sul futuro del club ligure, dalla posizione dell’allenatore fino alle strategie di mercato.
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