Qualche tempo fa abbiamo trattato con Claudio Mistrangelo un tema molto importante per la crescita del nostro sport. Ne sono nate alcune domande a cui avevamo promesso di dare risposta.
Eccoci a trattare la prima, sempre con l’aiuto di Claudio.
Di seguito trovate una sintesi scritta dei concetti espressi nel video, che vi consigliamo di seguire.
Nelle prossime settimane troveranno risposta anche le altre domande che ci sono pervenute, com’è ormai consuetudine perwpdworld.
Proprio per questo vi invitiamo a comunicarci i vostri quesiti tra i commenti oppure inviandoli a edoardo.osti@wpdworld.com.
Claudio Mistrangelo – “Tre qualità degli allenatori delle giovanili? Io ne metto 4″:
- precondizione indispensabile, ovvero che la società non metta pressione sul tecnico a livello di risultati, ma lo metta in condizione di poter vedere i progressi nell’arco di alcuni anni, e non nell’immediatezza. E’ una precondizione indispensabile perchè se viene a mancare, il tecnico, anche per sua stessa necessità (pressioni della dirigenza, dei genitori, dai bambini stessi, etc) sarà costretto a ricercare un risultato immediato.
- deve avere conoscenze specifiche. Non tanto della pallanuoto di alto livello, delle tattiche dell’ultimo minuto ma relative al mondo giovanile: fasi sensibili, problematiche correlate allo sviluppo.
- deve saper comunicare – Come a scuola, tantissimi tecnici sanno molte cose ma non le sanno comunicare. Deve essere un buon comunicatore, di disciplina e entusiasmo verso lo sport, verso la gioia di giocare. Attenzione, non dico che debba essere simpatico, assolutamente.
- Deve essere essere un Talent Scout, cioè deve saper vedere quel che sarà – ci sono giocatori sono più avanti ma si vede che hanno già esaurito la corsa. Già a 12-13 anni si intravede molto di conseguenza questa qualità è molto importante.
Due parole sulla precondizione: se cade questa si crea un effetto domino per cui cade il resto.
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