DESPAR MESSINA-PLEBISCITO PADOVA 6-12 (1-6, 0-1, 3-2, 2-3)
Despar Messina: Sparano, Apilongo, Gitto, Starace 1, Morvillo, Radicchi, Garibotti 1, Sevenich, Le Donne, R. Aiello 1, Avola, Bosurgi 3, Laganà. All. M. Mirarchi
Plebiscito Padova: Teani, L. Barzon 1, I. Savioli 1, Gottardo, M. Savioli 1, Queirolo 3, Millo 2, Dario 2, Rocco 1, Bosello 1, Nencha, Lascialandà, Krasti. All. S. Posterivo
Arbitri: Severo e Fusco
Note: Teani (P) para un rigore alla Garibotti dopo 1 minuto nel primo tempo sullo 0-1. Uscite per limite di falli: I.Savioli (P) nel terzo tempo, R. Aiello (M) e Queirolo (P) nel quarto tempo. Ammonito Posterivo (all. P) nel terzo tempo. Superiorità numeriche: Messina 3/13 + 3 rigori, Padova 4/8 + 2 rigori. Spettatori 400 circa
Concentrazione, determinazione, cattiveria e, ovviamente, qualità: il Plebiscito Padova costruisce su queste qualità la vittoria del primo storico trofeo della sua storia, la Coppa Italia 2015. Lo fa evidenziando la sua superiorità nei confronti di una squadra la Despar Messina, anch’essa ambiziosa e affamata di successi, ma probabilmente non ancora matura, nonostante la presenza in squadra di elementi di grande esperienza. Vedremo se la maturazione arriverà in tempo per i playoff: in quel caso la squadra di Mirarchi sarà un osso duro per tutti.
Intanto, la squadra migliore è il Plebiscito di Posterivo, che deve aver sfruttato il rischio corso nella semifinale con il Bogliasco, vinta solo ai rigori, per caricare a molla le sue ragazze. Lo splendido lavoro del tecnico emerge nella prima frazione, quella che decide la finale della Cappuccini, in cui le patavine partono col piede schiacciato sull’acceleratore. Il primo minuto di gioco dice tutto di quello che sarà la partita: Dario va in rete dopo 25’’, Teani para un rigore della Garibotti dopo altri 30’’. Un uno-due che, seppur all’alba della partita, ne segna irrimediabilmente il corso. Il Plebiscito vola sul 5-0 e dopo il primo gol della Despar, firmato da Starace, replica immediatamente con un 5 metri della Queirolo (top scorer per le venete con 3 reti), come a dire alle avversarie: “perdete ogni speranza”. Il gap è incolmabile per le siciliane, nonostante il gran lavoro di Aiello a centroboa e l’orgoglio della Bosurgi, l’ultima ad arrendersi. Sotto il cielo di Messina è il Plebiscito ad alzare la Coppa Italia.
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