Già era poco rappresentata in A1 maschile e femminile fino a ieri. Adesso con la doppia retrocessione di Firenze e con la ormai quasi certa retrocessione di Roma Vis Nova e Sis Roma, la partecipazione delle società dell'Italia centrale alla massima serie si è ridotta davvero all'osso: Lazio in A1 maschile e Prato in A1 femminile, anche se non mancano le candidate alla promozione dall'A2: Civitavecchia e Roma Nuoto in campo maschile, Pescara e Racing Roma in campo femminile.
Calcoli alla mano, in questo momento l'Italia centrale della pallanuoto copre soltanto l'11% dell'A1 (2 squadre su 18). In A2 le cose vanno decisamente meglio: 32,5% (14 su 43), però due delle regioni dell'Italia centrale (Abruzzo e Marche) sono rappresentate da una sola squadra (Pescara e Vela Ancona, entrambe in A2 femminile), l'Umbria è totalmente assente.
Ma la nota sicuramente meno lieta è l'addio di Firenze alla massima serie. Fino a qualche anno fa la città del giglio era un palcoscenico di trionfi (la Fiorentina di De Magistris) e di belle imprese: la conquista della qualificazione all'Euro Cup da parte della Florentia (anche se poi c'è stata la rinuncia) e il secondo posto della Ngm Firenze di Sellaroli nella Coppa Len femminile (con tanto di trionfo sfiorato). Adesso sono soltanto ricordi.
La crisi economica ha avuto grande peso nella caduta di Firenze, ma anche lo scarso apporto delle istituzioni. Adesso Firenze spera nel ripescaggio, nelle voci che parlano di blocco delle retrocessioni per l'A1 maschile, ma con tutto l'affetto per la città di Firenze, con tutto il rispetto e la gratitudine per quello che ha dato alla pallanuoto, non ce lo auguriamo.
Calcoli alla mano, in questo momento l'Italia centrale della pallanuoto copre soltanto l'11% dell'A1 (2 squadre su 18). In A2 le cose vanno decisamente meglio: 32,5% (14 su 43), però due delle regioni dell'Italia centrale (Abruzzo e Marche) sono rappresentate da una sola squadra (Pescara e Vela Ancona, entrambe in A2 femminile), l'Umbria è totalmente assente.
Ma la nota sicuramente meno lieta è l'addio di Firenze alla massima serie. Fino a qualche anno fa la città del giglio era un palcoscenico di trionfi (la Fiorentina di De Magistris) e di belle imprese: la conquista della qualificazione all'Euro Cup da parte della Florentia (anche se poi c'è stata la rinuncia) e il secondo posto della Ngm Firenze di Sellaroli nella Coppa Len femminile (con tanto di trionfo sfiorato). Adesso sono soltanto ricordi.
La crisi economica ha avuto grande peso nella caduta di Firenze, ma anche lo scarso apporto delle istituzioni. Adesso Firenze spera nel ripescaggio, nelle voci che parlano di blocco delle retrocessioni per l'A1 maschile, ma con tutto l'affetto per la città di Firenze, con tutto il rispetto e la gratitudine per quello che ha dato alla pallanuoto, non ce lo auguriamo.
Il nostro sport, se vuole ritrovare la credibilità e la popolarità perduta, deve battere altre strade. Portare l'A1 maschile a 16 squadre (non lo diciamo soltanto noi, lo dicono i rappresentanti dei club che abbiamo intervistato) non è un'ipotesi da prendere seriamente in considerazione.
Mario Corcione
0 commenti:
Posta un commento