Rispetto alla Champions League avrà anche un fascino minore, ma l’ Euro Cup finora ha regalato match spettacolari (ricordate Posillipo-Sintez Kazan?) e tante emozioni. Inoltre, quest’anno Posillipo e Carpisa Yamamay Acquachiara hanno l’opportunità non solo di riportare in Italia un trofeo che manca dal 2012 (vittoria del Savona in finale sul Sabadell), ma anche di regalare alla città di Napoli un derby in una finale europea: un evento verificatosi solo una volta nella storia della pallanuoto, nel 1997, quando, a Budapest l’Ujpest di un giovane Tamas Kasas superò il Ferencvaros aggiudicandosi la Coppa Len, vecchia denominazione dell’Euro Cup.
Ecco come arrivano le quattro semifinaliste alle partite di domani, mercoledì 11 febbraio
STEAUA BUCAREST-POSILLIPO - ore 17 italiane, arbitri Kouretas (gre) e Bender (Ger)
QUI STEAUA. Sulla carta, la Steaua Bucarest pare la meno attrezzata delle quattro semifinaliste. In realtà, quest’anno la formazione della capitale rumena ha compiuto un netto passo avanti sotto il profilo della qualità e dei risultati e sembra molto più competitiva rispetto alla squadra che il Posillipo affrontò nel girone di qualificazione dell’edizione scorsa di Euro Cup, quando i napoletani si imposero per 11-6. Il tecnico Angelescu, infatti, ha innestato in squadra elementi che hanno provveduto a far compiere alla “Stella di Bucarest” un netto passo in avanti sul profilo tecnico. Due su tutti: l’attaccante serbo Miroslav Randjic, ex Vojvodina, Radnicki e Marsiglia, che finora si è rivelato decisivo in Europa (6 reti tra andata e ritorno nei quarti con l’Hannover); e l’esperto difensore Andrei Busila, 34 anni, arrivato dall’Oradea per fare da punto di riferimento ad una squadra ricca di elementi che fanno parte della nazionale rumena (Chioveanu, Diaconu, Goanta, Teohari, Gheorghe, Ghiban e il portiere Dragusin). Non è un caso, dunque, se la Steaua sia prima nella SuperLiga, a pari punti con l’Oradea, l’unica squadra che l’ha battuta entro i confini nazionali. In Europa la formazione di Angelescu ha debuttato perdendo con il Mornar nel concentramento della Valletta, ma poi ha sempre vinto, eccezion fatta per il pari di Hannover (9-9) che le è valsa la qualificazione alla semifinale. Un avversario, dunque, da non sottovalutare.
QUI POSILLIPO. Tre successi e un pareggio nelle ultime quattro gare. Il cambio in panchina ha pagato, in casa Posillipo: con l’arrivo di Mauro Occhiello i rossoverdi hanno ripreso quota in campionato e ora puntano a centrare l’accesso a una finale europea che manca dal 2005, quando la squadra allora guidata da Pino Porzio conquistò la sua terza e ultima Coppa dei Campioni. L’Euro Cup, inoltre, è l’unico trofeo che manca alla bacheca rossoverde. “L’andata a Bucarest può essere un vantaggio perché il ritorno in casa può fare davvero la differenza”, ha sottolineato Valentino Gallo – l’uomo più in forma tra insieme a Radovic, 11 gol nelle ultime 4 partite per entrambi -, ricordando probabilmente l’impresa nei quarti con il Sintez, quando i napoletani vinsero 12-7 recuperando le 4 reti di scarto incassate a Kazan. Tuttavia tutto potrebbe diventare più facile per i rossoverdi se riuscissero a migliorare la loro percentuale con l’uomo in più, ferma, in campionato, ad appena il 28% (peggio ha fatto solo la Florentia): alzare anche di poco questa media vorrebbe dire rendere più agevole il cammino verso la finale.
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CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA-MORNAR – ore 20,30, arbitri Szekely (Hun) e Teule (Spa)
QUI ACQUACHIARA. Come l’anno scorso, quando fu eliminata dallo Spartak Volgograd, l’Acquachiara sogna di mettere le mani sul suo primo trofeo internazionale. Come allora, i napoletani dovranno disputare la prima gara alla Scandone: fatale fu la semifinale d’andata con i russi, che si imposero per 12-10, con un vantaggio di +2 che la squadra di De Crescenzo non riuscì completamente a rimontare in trasferta, vincendo solo 10-9. Rispetto a un anno fa, però, l’Acquachiara gioca una pallanuoto completamente diversa, più veloce e razionale, anche se fatta ancora di pause e strappi improvvisi. Ultimamente, a partenze non sempre eccezionali sono seguiti finali da urlo: i biancazzurri sono reduci da quattro vittorie e un pari nelle ultime cinque giornate, tutte accomunate da un dato, la prolificità nell’ultimo quarto di gioco. In questa striscia di risultati utili, l’Acquachiara ha segnato 24 reti nell’ultima frazione, a una media di 4,8: seppur “drogato” dall’incredibile partita con la Lazio (19-14 il finale), questo dato sottolinea la gran condizione atletica della squadra di De Crescenzo. Rispetto al derby di sabato, il tecnico ritrova Scotti Galletta, mentre davanti a fare la differenza dovranno essere ancora una volta Stefano Luongo e Petkovic.
QUI MORNAR. Il Mornar è stata la vera rivelazione della prima parte della Triglav Regional Liga, chiudendo nel girone B al secondo posto dietro i giganti dello Jug Dubrovnik, ma davanti a formazioni temibili come Jadran Herceg Novi e Stella Rossa, entrambe battute a Spalato. Dalle statistiche del campionato slavo, emerge come il Mornar sia pericoloso soprattutto in controfuga (in Regional Liga è quinto in questa speciale classifica dietro a corazzate come Primorje, Jug e a Radnicki e Jadran Herceg Novi), mentre fatica a costruire contro difese schierate. Davanti il punto di forza dei croati è l’attaccante Jerko Marinic Kragic, 27 reti in campionato – ma occhio anche a Zovic, 5 reti al Savona nell’andata dei quarti di finale -, mentre in difesa a fare la differenza è soprattutto Miro Kacic, il grande ex della partita, che sta vivendo un’ottima stagione risultando tra i migliori portieri della Regional Liga (quarto per percentuale di parate dopo Vican del Primorje, Bihac dello Jug e Pavic della Mladost). Kacic non è l’unico ex napoletano: nel Mornar gioca anche Marin Ban, attaccante che non ha lasciato un grande ricordo ai tifosi del Posillipo ma che in patria segna con regolarità. I croati hanno costruito in casa la vittoria dei quarti contro il Savona, imponendosi con 5 reti di scarto, per poi rischiare l’eliminazione in Liguria: un monito per l’Acquachiara, che alla Scandone non solo dovrà vincere, ma dovrà cercare di farlo con il più ampio scarto possibile.
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