sabato 2 agosto 2014

Balazs Erdelyi, la nuova stella della pallanuoto ungherese

Balazs_erdelyi

L’Europeo per l’Ungheria si è chiuso con una medaglia d’argento che alimenta più di qualche rimpianto, ma la formazione di Benedek ha lanciato nelle due settimane di Budapest, una nuova stella, quella di Balazs Erdelyi che nella prossima stagione vestirà la calottina dell’Eger.
Estate 2007: al termine degli Europei giovanili disputati a Malta, un giovane ungherese di appena diciassette anni riceve l’importante nomina di “pallanuotista del futuro”. Il suo nome è Balazs Erdelyi e, nelle due stagioni seguenti, arricchisce il suo bottino personale con i successi nelle rappresentative juniores dell’Eger. Sembra essere nata una stella che avrebbe monopolizzato l’intera scena magiara negli anni a venire ed invece non se ne sente più parlare fino a quest’estate: l’Ungheria è reduce dal trionfo ai Mondiali di Barcellona, spezzando un digiuno di vittorie che durava dalle Olimpiadi di Pechino del 2008, e si appresta a vivere gli Europei di fronte al pubblico di casa. Rispetto al trionfo spagnolo, però, il tecnico decide di cambiare due pedine: la prima risponde al nome di Marton Toth in luogo di Krizstian Bedo, la seconda scelta ricade su di lui, Balazs Erdelyi, chiamato a sostituire un altro giovane rampante, Bence Batori.
Il resto è storia di questi giorni, l’attaccante ventiquattrenne ci mette appena una partita a dissipare qualsiasi dubbio e mostrare a tutti le proprie qualità. Fisico da corazziere e un destro che è una sentenza ogni volta che i difensori gli concedono anche il minimo spazio: all’esordio contro la Spagna è già doppietta, mentre alla chiusura della manifestazione continentale sono sei le reti complessive e resta negli occhi la bomba dal perimetro che va ad infilarsi nel sette durante il match con la Germania nel girone di qualificazione. Alla fine arriva una medaglia d’argento che rappresenta una mezza delusione per un’intera nazione, attenuata, seppur minimamente, dalla certezza di aver trovato una nuova stella.
Ma facciamo un passo indietro: dove era finito Erdelyi nei cinque anni che separano l’Europeo di Malta da quello di Budapest? La sua storia sportiva e di studio lo porta negliStati Uniti dove fa faville con la calottina dei Pacific Tigers, impressionando tutti già al primo anno quando mette a segno 52 reti in sole ventotto presenze. Il resto è un crescendo rossiniano a cui il giovane magiaro, per non farsi mancare nulla, aggiunge una medaglia d’oro alle Universiadi di Kazan del 2013. Nell’ultima estate il suo nome è tornato alla ribalta anche in sede di mercato grazie all’Eger che l’ha voluto per riaprire un nuovo ciclo ed essere protagonisti sia in patria – i gialloblu sono reduci dal secondo scudetto consecutivo, ndr – che in Europa, dove Erdelyi vivrà per la prima volta l’emozione della Champions League.


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